Favolaschia è un genere di fungo molto strano, infestante, originario dei tropici. Ma la globalizzazione l'ha portato anche nei nostri boschi! Questo sito non parla di funghi, ma favolaschia mi sembrava un nome significativo e evocativo di qualcosa di simile a quello che qui viene raccontato...

23 novembre 2005

2005: negli Stati Uniti ritorna il Far West!

Nel Montana, compreso in parte nello Yellowstone National Park, è stata recentemente riaperta la caccia ai bisonti e i grizzly sono stati cancellati dalla lista delle specie minacciate.
Le due questioni sono un po’ diverse tra loro, ma fondamentalmente si percepisce una diminuzione di considerazione da parte del governo verso la protezione dell’ambiente.
La caccia al bisonte, bandita ufficialmente da 15 anni, è stata riaperta con molte precauzioni. Le licenze sono solo 50, di cui 16 riservate ai nativi americani. I cacciatori hanno dovuto seguire dei corsi obbligatori sulle regole da seguire, compreso come comportarsi nei confronti della stampa. All’inizio del ‘900 la specie Bison bison rischiava la scomparsa definitiva dalle praterie nordamericane, essendo rimasti solo 49 capi dopo l’accanimento dei commercianti di pellicce. Oggi si è risalita la china e ci sono quasi 5000 animali che scorrazzano per lo Yellowstone National Park (e qualche volta sconfinano anche fuori). Gli USA evidentemente non lo ritengono più una specie in via di estinzione e anche Alaska, Utah, South Dakota, Wyoming and Arizona permettono che venga cacciato.

Il Grizzly invece deve ancora essere definitivamente cancellato dalla lista delle specie minacciate, anche se l’amministrazione Bush sta procedendo velocemente con le pratiche relative. Gli ambientalisti, e non solo, naturalmente protestano. Ma la causa dell’orso grigio sta diventando una lotta di classe, più che una questione ambientale. Infatti negli ultimi 2 anni sono stati uccisi più di 20 esemplari: si sospetta sia opera di una fazione estremista degli abitanti del montana, esasperati dalle limitazioni federali per la protezione dell’Ursus arctos horribilis. Generalizzando le cause della disoccupazione che affligge la regione, molte persone tendono a riversare tutta la colpa sui provvedimenti a favore del Grizzly e lo hanno preso come unico capo espiatorio. Il governo, anziché trovare una soluzione ragionevole, ha scelto di assecondare le proteste e abolire le leggi di tutela dell’animale. Dal 1975, anno in cui furono adottate i primi provvedimenti nei confronti dell’orso, si è ottenuto un incremento da 220 a più di 600 esemplari: ovvero circa 15 in più ogni anno. Negli ultimi due anni tuttavia sono stati uccisi più di 20 animali, nonostante sia un crimine federale punibile con sei mesi di prigione e una multa di 40 mila dollari. Si può immaginare quello che succederà quando verrà dato il via libera alla caccia.

PS Aggiornamenti di gennaio: leggi la news su PlanetArk

10 novembre 2005

Il viaggio della monarca


Ogni anno i biologi americani assistono alla fantastica migrazione delle farfalle monarca dalle terre del Nord America fino al Messico. Questi colorati lepidotteri (nome latino: Danaus plexippus) percorrono in 72 giorni circa 3.000 miglia (4.830 Km). Sorvolano tutti gli Stati Uniti e giungono nelle foreste di abeti dello stato di Michoacan, in Messico, per svernare lì e ripartire la primavera successiva, di nuovo verso il Canada.
Durante il viaggio di ritorno si alterneranno quattro o cinque generazioni di monarca: quelle che partono non sono mai le stesse che arrivano a destinazione. Gli insetti si dirigono istintivamente verso nord all’inizio della primavera e verso sud all’inizio dell’inverno.
Il loro arrivo, qualche giorno fa, nei pressi della foresta di Angangueo, dove è stata costituita un area protetta a loro riservata, è stato festeggiato con speciali danze propiziatorie dalla popolazione locale. Infatti, eccezionalmente, insieme alle farfalle ha volato per la prima volta un uomo: Vico Gutierrez, con il suo piccolo aeroplano, ha seguito e filmato la migrazione delle farfalle per far conoscere a tutti i profani questo piccolo miracolo che si compie ogni anno. Secondo lui questo esempio può essere adottato come simbolo della necessità di preservare la biodiversità e tutte le specie viventi.
Grazie agli investimenti del Wwf, del governo di Michoacan e di alcuni sponsor, il materiale girato durante il viaggio verrà utilizzato per produrre un documentario.


In Italia è presente da pochi anni una cugina della monarca, Danaus chrysippus, probabilmente trasportata dalle navi attraverso l’oceano fino in Europa meridionale.

Potete trovare altre interessanti informazioni su questo sito dedicato alle farfalle italiane.

05 novembre 2005

You wombat!

Avete mai sentito parlare dei vombati? Io mai, prima d’ora.
Leggo su un articolo del Venerdì di Repubblica che sono una delle numerose specie di marsupiali australiani in via d’estinzione. Forse sono meno famosi del coala perché non sono così belli (non credo che la Trudi ne farà mai un peluche!). Non sono neppure caratteristici come l’armadillo e l’ornitorinco poiché, da lontano, si potrebbero scambiare per grandi marmottoni).
Ma hanno un pregio che mi ha colpito, la tenerezza: i cuccioli appena nati sono rosei e hanno occhietti neri e piccole orecchie morbide. I giovani più grandicelli hanno un corto pelo grigio-marrone, sono un po’ tarchiati e con un grosso naso rosa che gli occupa tutto il muso. L’adulto, completamente peloso, ha grossi artigli per scavare ed è praticamente privo di coda; può arrivare a pesare quaranta chili e raggiungere un metro di lunghezza.

I vombati scavano grandi tane sotterranee e sono il terrore dei giardinieri dell’Australia sud-orientale (ne sopravvivono alcune colonie anche i Tasmania e sulle Isole Flinders). Fondamentalmente erbivori, marcano il territorio con caratteristici escrementi a forma di cubo. Sono pacifici, testardi e anche un po’ orsi: nelle loro tane dormono in stanze separate e quando trovano un ostacolo sul cammino preferiscono urtarlo piuttosto che aggirarlo. Eppure hanno il cervello, in proporzione, più grande fra tutti i marsupiali! Alcuni esemplari allevati in cattività hanno dimostrato una notevole capacità di apprendimento, anche se il contatto con gli uomini pare li renda nervosi e aggressivi.
La vita non è semplice per un vombato: avendo abitudini notturne è spesso vittima di incidenti stradali; inoltre viene predato dal dingo e a stento sopravvive ai periodi di siccità e alle epidemie di rogna. Fino agli anni ’60 veniva pure cacciato per la sua pregiata pelliccia.
Queste bestie non godono della stima della popolazione locale: “You wombat” infatti è un classico motto di derisione australiano.
Per fortuna ultimamente il governo sta favorendo la sua salvaguardia attraverso detassazione delle donazioni in suo favore e segnaletica stradale per diminuire i tamponamenti.


tutte le foto!

Se volete saperne di più visitate il sito wombadilliac, dove imparerete alcune cose interessanti (per esempio come scacciare i vombati dal giardino all’inglese in maniera incruenta, semplicemente con cacca di cane).

04 novembre 2005

Lo sapete che...


...lunedì a Sydney, Australia, un fulmine ha fatto fuori 68 mucche in un colpo solo. Pare che ci sia stato un terribile temporale vicino a Dorrigo e le povere bestie, che se ne stavano in un recinto pronte per la mungitura, sono rimaste fulminate tutte contemporaneamente. Per fortuna altre 69 mucche si sono salvate.