2005: negli Stati Uniti ritorna il Far West!
Nel Montana, compreso in parte nello Yellowstone National Park, è stata recentemente riaperta la caccia ai bisonti e i grizzly sono stati cancellati dalla lista delle specie minacciate.
Le due questioni sono un po’ diverse tra loro, ma fondamentalmente si percepisce una diminuzione di considerazione da parte del governo verso la protezione dell’ambiente.

Il Grizzly invece deve ancora essere definitivamente cancellato dalla lista delle specie minacciate, anche se l’amministrazione Bush sta procedendo velocemente con le pratiche relative. Gli ambientalisti, e non solo, naturalmente protestano. Ma la causa dell’orso grigio sta diventando una lotta di classe, più che una questione ambientale. Infatti negli ultimi 2 anni sono stati uccisi più di 20 esemplari: si sospetta sia opera di una fazione estremista degli abitanti del montana, esasperati dalle limitazioni federali per la protezione dell’Ursus arctos horribilis. Generalizzando le cause della disoccupazione che affligge la regione, molte persone tendono a riversare tutta la colpa sui provvedimenti a favore del Grizzly e lo hanno preso come unico capo espiatorio. Il governo, anziché trovare una soluzione ragionevole, ha scelto di assecondare le proteste e abolire le leggi di tutela dell’animale. Dal 1975, anno in cui furono adottate i primi provvedimenti nei confronti dell’orso, si è ottenuto un incremento da 220 a più di 600 esemplari: ovvero circa 15 in più ogni anno. Negli ultimi due anni tuttavia sono stati uccisi più di 20 animali, nonostante sia un crimine federale punibile con sei mesi di prigione e una multa di 40 mila dollari. Si può immaginare quello che succederà quando verrà dato il via libera alla caccia.
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